Eredità, se tuo padre ha debiti non devi per forza rinunciare: c’è questa soluzione

Se sull’eredità del genitore defunto dovessero pesare dei debiti non è sempre conveniente fare la rinuncia. C’è anche un’altra possibilità.

Come si sa la morte di una persona non estingue i debiti che questa aveva contratto in vita. I debiti si trasmettono perciò ai familiari nel momento in cui questi decidono di accettare l’eredità del parente defunto (il padre ad esempio).

Eredità, debiti e rinuncia; la soluzione
Eredità del padre defunto, non sempre rinunciare è la cosa migliore anche quando ci sono debiti – nabu.it

Prima che i parenti decidano se accettare l’eredità i debiti rimangono come sospesi. Potremmo dire che restano in una specie di limbo. È quella che i giuristi chiamano la situazione di “eredità giacente”. In questo caso il tribunale provvede – su richiesta degli interessati – a nominare un curatore incaricato della gestione dei beni della persona defunta.

È sempre il curatore ereditario – se debitamente autorizzato dal giudice – a disporre il pagamento dei debiti a favore degli eventuali creditori. Finché i chiamati alla successione non accettano l’eredità i creditori del defunto non possono rivalersi in alcun modo su di loro. Conviene allora sempre rinunciare in presenza di debiti del genitore? Non è detto.

Debiti del padre defunto, la soluzione alternativa alla rinuncia all’eredità

Da quanto detto è chiaro che l’eredità è un diritto, ma non un obbligo. Potremo rinunciare all’eredità attraverso una dichiarazione resa al notaio o al cancelliere del tribunale territorialmente competente. In questo modo i creditori del defunto non potranno rivalersi in alcun modo contro di noi. Non è sempre detto però che sia conveniente rifiutare l’eredità quando ci sono debiti ereditari.

alternativa rinuncia eredità
In alcuni casi la rinuncia all’eredità può essere conveniente, ma non è sempre la regola – nabu.it

Dicendo no all’eredità rifiutiamo anche tutti gli elementi attivi come crediti, beni mobili e immobile. La rinuncia infatti, sancisce il Codice civile, non può essere parziale. Deve essere sempre integrale. È un aut aut: o tutto o niente. Non possiamo rinunciare ai debiti per tenerci i crediti, insomma.

La rinuncia potrebbe essere sconveniente in un caso: se l’ammontare totale dei crediti fosse superiore ai debiti ereditari. In questo caso potremmo optare per l’accettazione con beneficio d’inventario. Questa soluzione permette di verificare l’effettiva consistenza del patrimonio da ereditare (attraverso appunto l’inventario) prima di prendere la decisione finale.

Questa operazione ci darà modo di valutare se il valore dei crediti è superiore al valore dei debiti ereditari o viceversa. Ma non è tutto: l’accettazione con beneficio d’inventario consente all’erede di mantenere distinto il proprio patrimonio personale da quello del defunto. In questo modo i creditori potranno agire solo sui beni ereditati e non su quelli di proprietà dell’erede.

Dopo aver completato l’inventario la legge concede 40 giorni di tempo per scegliere se accettare o rifiutare l’eredità. Trascorsi i 40 giorni dal compimento dell’inventario, se il chiamato non ha deliberato viene considerato erede puro e semplice.

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