La pensione di reversibilità viene erogata agli eredi di un pensionato deceduto, ma in alcuni casi si rischia di perderla: quali?
Quando un pensionato viene a mancare, in presenza di suoi eredi questi ultimi iniziano a percepire la cosiddetta pensione di reversibilità. Questo trattamento non è altro che una forma di pensione pensata per mantenere inalterate le condizioni economiche del nucleo familiare a cui il pensionato contribuiva.
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Solitamente la pensione di reversibilità viene versata al coniuge nella misura del 60%. Tale aliquota può aumentare dati alcuni presupposti, ad esempio in presenza di figli minorenni o figli considerati a carico (fino a 21 anni di età), di figli studenti (fino a 26 anni di età), di figli inabili anche se maggiorenni. Ma anche in presenza di genitori inabili o fratelli e sorelle non coniugati inabili.
Ebbene, la pensione di reversibilità viene erogata agli eredi in base alle condizioni socio-economiche di questi ultimi. A questo punto ci si potrebbe dunque chiedere: cosa accade se queste condizioni subiscono delle modifiche?
Pensione di reversibilità decurtata o sospesa: quali sono i casi in cui si verificano queste possibilità
In tal caso la pensione di reversibilità può subire due sorti: la decurtazione o la sospensione. I casi più comuni in cui essa viene decurtata sono quelli in cui il titolare percepisce dei redditi propri diversi dal trattamento ai superstiti o quando i figli del titolare o gli inabili a carico raggiungono i limiti d’età o superano le condizioni di stessa inabilità.
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Per quanto riguarda la sospensione, invece, esistono numerosi casi da prendere in considerazione. Una delle cause principali di sospensione sono le nuove nozze del percettore. In altre parole il vedovo o la vedova che convolino a nuove nozze perderanno il diritto alla pensione di reversibilità. Ciò avverrà anche per i fratelli o sorelle che convolino a nozze.
Quando il percettore cominci a percepire un nuovo trattamento pensionistico, la reversibilità verrà sospesa. Inoltre nel caso dei figli a carico, che solitamente ricevono una reversibilità del 20%, essi perderanno il trattamento nel caso superino il requisito d’età oppure terminino gli studi o superino lo stato di inabilità che gli permetteva di ricevere il contributo.
In generale, dunque, al variare delle condizioni che permettevano di accedere alla pensione di reversibilità è possibile che essa venga decurtata o sospesa.