Ecco come non fare alzare troppo l’ISEE: c’è un grandissimo errore da evitare e che potrebbe costarti molto caro.
Avete completato la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica necessaria per il calcolo dell’ISEE 2024? Questo indicatore riveste un’importanza cruciale per continuare a beneficiare di Bonus e agevolazioni, nonché per richiederne di nuovi. L’INPS ha chiarito che a partire da marzo, sarà indispensabile avere un ISEE valido, basato sui dati del 2022, per accedere a qualsiasi prestazione che richieda l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. In assenza di un ISEE aggiornato per il 2024, non solo si rischia di perdere completamente queste prestazioni, ma anche di ottenere importi inferiori rispetto a quelli effettivamente spettanti, soprattutto per quanto riguarda l’Assegno Unico.
A causa della mancanza di un ISEE aggiornato, si potrebbero ricevere somme minime anche se si avrebbe diritto a importi più alti. Pertanto, è essenziale procedere al calcolo dell’ISEE con la massima attenzione, verificando scrupolosamente le informazioni inserite nella Dichiarazione Sostitutiva Unica. Errori nella compilazione potrebbero portare a un ISEE più elevato del dovuto, escludendo così il richiedente da alcune agevolazioni economiche. La DSU precompilata include già molti dati in possesso dell’INPS, come redditi, patrimoni e informazioni personali, ma è fondamentale non accettare il modello senza aver prima controllato che tutte le informazioni siano corrette.
ISEE, come non farlo alzare troppo
La quantità di dati richiesti nella DSU è vasta e varia. Tra questi, vi sono le targhe dei veicoli di proprietà, la giacenza media su conti correnti e carte prepagate, e perfino Titoli di Stato e Buoni Fruttiferi Postali (che si spera vengano presto esclusi dal conteggio ISEE). Inoltre, nella Dichiarazione Sostitutiva Unica vanno riportate anche informazioni relative a case, terreni e fabbricati posseduti dai membri del nucleo familiare.
Un errore frequente riguarda l’inserimento della casa di abitazione. Questo immobile non deve essere incluso nella DSU, a meno che non abbia un valore molto elevato. Anche in quel caso, una parte del valore viene comunque esclusa dal calcolo, per evitare che il possesso della proprietà incida eccessivamente sull’indicatore. Talvolta, tuttavia, il sistema INPS potrebbe non riconoscere automaticamente l’immobile come abitazione principale, inserendolo nel conteggio senza distinzione. In tal caso, sarà necessario confermare se l’immobile indicato l’anno precedente come principale lo sia ancora.
Se non vengono trovate corrispondenze, l’immobile non verrà escluso dal calcolo. Pertanto, il contribuente dovrà specificare in ogni nuova Dichiarazione quale immobile è adibito ad abitazione principale, al fine di evitare che l’ISEE risulti troppo elevato. Inoltre, se la proprietà è condivisa tra due persone – ad esempio, marito e moglie – entrambe dovranno riportare l’indicazione nelle rispettive sezioni. È dunque fondamentale esaminare con attenzione la parte della DSU relativa al patrimonio immobiliare.